Depressione natalizia: 8 consigli per sopravvivere alle feste

Dott. Giorgio ConteAnsia, Curiosità, Depressione, Psicologia, Stress

La mamma (o la moglie) che scalpita da giorni in cucina tra piatti di pesce e lasagne in preda a tensione e ansia è per voi una fonte di stress? L’odiata cena natalizia coi colleghi che incombe come il solito “rituale”, vi tormenta? E quell’interminabile lista di regali che finirete a comprare la mattina della vigilia con l’ansia dell’acquisto all’ultimo minuto…
Alcuni di Voi il 25 dicembre lo cancellerebbero dal calendario e con esso tutte le feste intorno… Poi c’è il Capodanno, divertimento sfrenato e occasione per sfogare le frustrazioni accumulate durante l’anno per alcuni, e fonte d’ansia e di stress per altri.
La chiamano Christmas blues, o più comunemente “depressione natalizia”, ossia una sindrome depressivo-ansiosa che fa capolino a dicembre, quando si comincia a venire assorbiti dai preparativi per le feste, e che diventa insidioso tra Natale e Capodanno. Succede a tanti, indipendentemente dal sesso o dall’età, anche a chi di natura ha un carattere allegro e poco incline a malumori.
Solitamente le festività mettono gioia ed allegria, tuttavia, a volte, suscitano tristezza e malinconia. È il caso di chi già soffre di una lieve forma di depressione, magari silente, che incrementa laddove ci si ritrova a trascorrere in solitudine queste ricorrenze. A tal riguardo secondo la ricerca di Hillard (1981) è stato riscontrato che durante le festività si riscontra una maggiore richiesta di aiuto per pazienti psichiatrici e un maggior tasso di suicidi. In questo periodo, inoltre, si assiste a un aumento di circa il 20% delle richieste di aiuto psicologico.
Il quadro sintomatologico della sindrome depressiva natalizia presenta: cefalee, inappetenza o abbuffate di cibo, sensi di colpa (es. per sbagliare regalo a qualcuno), ansia generalizzata, spossatezza e disturbi del sonno (insonnia, ipersonnia, sonno frammentato), tensione nervosa e muscolare, rabbia, incremento dell’aggressività.

Perché il Natale stressa?
Ma perché quando tutto intorno a voi è gaio, vi sentite come sotto uno schiacciasassi? Spesso è colpa del carico di obblighi, doveri e impegni a cui si è tenuti: essere sempre presenti e sorridenti comporta un notevole stress.
Una ricerca di Kasser e Sheldon (2002) ha dimostrato che lo shopping natalizio è statisticamente correlato alla diminuzione del benessere e della felicità. In questo studio è stato riscontrato che le persone maggiormente impegnate nello shopping natalizio e nei comportamenti consumistici hanno dichiarato un minor livello di benessere, soddisfazione ed emozioni positive. All’incrementare dello shopping, incrementa anche il livello di stress.
Anche il cambiamento della routine, tra corse nei negozi in pausa pranzo e cene senza fine, può essere determinante, così come il pensiero che si sta spendendo troppo rispetto ai calcoli fatti a inizio del mese, specialmente in questi tempi di crisi.
Altro problema è quando ci si rende conto che il calendario sta per segnare la fine dell’anno: si possono affacciare rimorsi e rimpianti per le aspettative non realizzate, in campo affettivo come in quello lavorativo.
E poi c’è l’aspetto vincolante per eccellenza del Natale, ossia i pranzi e le cene coi parenti. È normale avvertire un senso di insofferenza quando si è costretti a passare ore a tavola con un nugolo di persone che per il resto dell’anno magari dimenticate di conoscere, ed è poco piacevole se questo stato d’animo vi rende insopportabili agli occhi di tutti e rischiate di passare per “la pecora nera della famiglia“ o “il bambino capriccioso bisognoso di attenzioni”.

8 consigli pratici
Come fare per “sopravvivere” al periodo natalizio e trascorrerlo in modo più salutare per noi? Ecco 8 consigli utili:

1. Non fatevi una colpa per il vostro stato d’animo e non date troppa importanza alla vostra inquietudine. Non siete malati e non state cadendo in depressione cronica: è solo un momento, e passerà.
2. Minimizzate le aspettative e pensate al Natale come a una festa normale e non come una scadenza in cui si è tenuti a essere felici a ogni costo. Non formulate propositi di grandi cambiamenti di vita legati a questa festività: non demonizzatevi se non avete trovato una fidanzata da presentare a mamma e papà e nemmeno se il vostro capodanno non sarà, come avevate immaginato, in un’isola esotica, ma a una festa dai vicini di casa.
3. Se non ve la sentite, saltate un appuntamento obbligatorio tra auguri e brindisi, la vostra salute mentale ve ne sarà grata, ed evitate, se potete, di vedere delle persone che non vi sono gradite. I cenoni costringono a una forzata socialità e non c’è niente di più stressante che dover sorridere e festeggiare con qualcuno con cui non si ha nulla da dire.
4. Boicottate l’incontro per gli auguri con la ex o con l’ex, se sapete che questo vi metterà di pessimo umore
5. Se vostro cognato, o un altro parente, vi annoia, o vi stressa, non sforzatevi di ascoltarlo tutto il giorno di Natale: salutatelo educatamente e con una scusa uscite a fare due passi. Quando tornerete lo sopporterete meglio!
6. Spegnete la televisione, se l’eccesso di buonismo che trasmette tra film di natale, pubblicità, ecc. alimentano il vostro stress o la percezione di sintomi depressivi.
7. Per distendervi, anche se non è il massimo del galateo, riciclate i regali più brutti e inutili dello scorso anno. È una pratica che dà soddisfazioni: liberarsi di cianfrusaglie risparmiando qualche euro sulla lista del 2014 sarà un ottimo antistress.
8. Trascorrete il Capodanno e in generale le festività natalizie con chi vi fa stare bene. Non vi sentite obbligati a partecipare ad appuntamenti, ma non reagite nemmeno isolandovi. Cercate anche poche persone care, ma buone, e riscoprite assieme il piacere di stare insieme. Il senso del Natale è soprattutto questo: riscoprire il piacere di alcuni rapporti e dare senso ai sentimenti che davvero contano nella vita!

Bibliografia e sitografia
Hillard, J. R., Jacqueline, M., Holland, R.N., Dietolf, R. (1981). Cristmas and Psychopathology Data from a Psychiatric Emergency Room Population, in Archives of General Psychiatry, vol. 38, n.12, pp. 1377-1381.
Kasser, T., Sheldon, K. M. (2002). What Makes for a Merry Christmas?, in Journal of Happiness Studies, vol. 3, n.4, pp. 313-329.
Werner, C.M., Peterson-Lewis, S., Brown, B.B. (1989). Inferences about houseowners’ sociability: impact of Christmas decorations and other cues, in Journal of Environmental Psychology, vol. 9, n. 4., pp. 279-296.
www.igorvitale.org/2013/12/24/segreti-psicologici-sul-natale-che-non-conoscevi/
www.salute.pourfemme.it/articolo/la-depressione-pre-e-post-natalizia-sintomi-e-cosa-fare/13941/