Migliorare l’intelligenza con il DUAL N-BACK TASK

Dott. Giorgio ConteCognitiva, Psicologia, Ricerche

Come possiamo migliorare la nostra intelligenza?
Molti di voi avranno già sentito parlare di Quoziente Intellettivo (QI) e dei test di intelligenza e di logica per il suo misuramento. Ma è possibile migliorare il nostro QI?
Nel campo della psicofarmacologia, anche se c’è un mercato per i cosiddetti “farmaci intelligenti”, non c’è uno studio che mostra prova di un aumento correlato al farmaco in intelligenza negli adulti sani, anche se ci sono alcune stimolanti psicomotori e agonisti della dopamina recettori che possono avere effetti sui processi cognitivi. Al di là della psicofarmacologia, vi è una crescente domanda se computer e videogiochi possono aumentare il quoziente intellettivo. Ma non vi è alcuna evidenza empirica che i videogiochi migliorano le abilità intellettive, oltre alle prestazioni del compito specifico del videogame, o l’attenzione visuo-spaziale selettiva.
Certamente, si possono facilmente aumentare le prestazioni nei test di intelligenza, o di logica psicoattitudinale, semplicemente facendo pratica sulle prove stesse. Ma c’è anche un altro metodo. Questo metodo si chiama DUAL N-BACK TASK e si basa sull’assunto teorico che l’intelligenza fluida sia correlata alla memoria di lavoro, o memoria a breve termine (working memory).

Prima di capire bene di cosa stiamo parlando, è doveroso fare una breve spiegazione teorica;
Raymond Cattell è stato un famoso autore che tanto ha dato al costrutto dell’intelligenza. Egli ha dimostrato che esistono due tipi di intelligenza: l’intelligenza fluida e l’intelligenza cristallizzata. La prima è la derivante delle proprie capacità di ragionamento, di calcolo logico, spaziale, numerico, o verbale, la seconda è la derivante dalle conoscenze mnestiche ed esperienziali concettuali. Per fare un esempio potremmo dire che se vogliamo misurare l’intelligenza fluida dovremmo sottoporci alla somministrazione di un test di logica (Matrici progressive di Raven, GAT-2, DAT-2, ecc.).

L’intelligenza fluida è una capacità umana complessa che ci permette di migliorare il nostro modo di pensare di un nuovo problema cognitivo o di una situazione. Essa è la discriminante per una grande varietà di compiti cognitivi, ed è considerata una dei fattori più importanti per l’apprendimento. Inoltre, è strettamente legata al successo professionale e scolastico, soprattutto in ambienti complessi ed esigenti. Vi è una notevole consenso da parte della comunità scientifica sul fatto che l’intelligenza resista alle influenze sociali, ed abbia caratteri ereditari.

Per misurare l’intelligenza cristallizzata, invece, dovremmo sottoporci ad un test di cultura logica attitudinale come nell’esempio tra le parentesi di seguito:
(es. Parigi=Francia -> Berlino=? [soluzione GERMANIA] – Rana=Rettile -> Orso=? [soluzione MAMMIFERO])

Distinta la differenza tra i due tipi di intelligenza supposti da Cattell, rimane da spiegare il concetto di working memory. La working memory è legata al concetto di memoria a breve termine, intesa come una parte di informazione trattenuta temporaneamente dal sistema mnestico, ma con una capacità ed un tempo di ritenzione ridotti. Quindi, la memoria di lavoro è un sistema per il mantenimento temporaneo e per la manipolazione dell’informazione durante l’esecuzione di differenti compiti cognitivi, come la comprensione, l’apprendimento e il ragionamento.

Ma tornando al nostro primo quesito, l’intelligenza fluida può essere migliorata?
Una proposta recente sulle ipotesi di Halford potrebbe fungere da quadro utile per la progettazione di uno studio in cui si vorrebbe migliorare l’intelligenza mediante un compito di memoria di lavoro (working memory). La sua tesi è che sia la memoria di lavoro che l’intelligenza condividono un vincolo di capacità comune. Questo vincolo di capacità può essere espresso dal numero di elementi che può essere tenuto in memoria di lavoro o per il numero di interrelazioni tra elementi in un compito ragionamento. Secondo altri autori, invece, l’intelligenza fluida e la memoria di lavoro sono legati principalmente attraverso processi di controllo dell’attenzione. Inoltre, Carpenter ha proposto che la capacità di ricavare relazioni astratte e di mantenere un ampio insieme di possibili obiettivi nel lavorare risieda nelle singole differenze dei compiti specifici che misurano l’intelligenza.

Per studiare se la formazione sulla memoria di lavoro porta miglioramenti all’intelligenza, la psicologa ricercatrice Susanne Jaeggi dell’università del Maryland e la sua equipe ha condotto quattro esperimenti individuali che constano di un compito di memoria di lavoro molto impegnativo.

In questo compito, i partecipanti sono stati sottoposti a due serie di stimoli che sono stati presentati in modo sincrono al ritmo di 3″ per stimolo. Una serie di stimoli uditivi consisteva nella presentazione sonora di singole lettere mentre l’altro contestuale consisteva una rappresentazione grafica di singole posizioni spaziali su uno schermo. Il compito è stato quello di decidere per ogni stringa se lo stimolo corrente corrispondeva a quello che è stato presentato ‘N’ voci indietro nella serie. Il numero di stimoli ‘N’ variava da un blocco di prove ad un altro, con regolazioni effettuate continuamente per ciascun partecipante in base alle prestazioni. Al miglioramento delle prestazioni, la ‘N’ incrementava di uno stimolo, all’errore, invece, decrementava di uno. Così, il compito si adattava alla performance del soggetto, su misura per ogni singolo partecipante.
Questa forma di processazione cognitiva impegna il soggetto alla gestione di due attività simultanee, stimolando sia il magazzino visuo-spaziale della memoria di lavoro, sia l’intelligenza fluida.

I risultati della ricerca hanno dimostrato che attraverso questo test e in generale esercitandosi su test simili si può migliorare fino al 30-40% il proprio QI.

Nota Bene
In rete si possono trovare molti test, o pseudo tali ideati da psicologi abilitati, o non psicologi. Diffidate sempre dei test che trovate in rete, o sulle piattaforme social network poichè, non essendo stati validati scientificamente, non hanno alcuna attendibilità specifica. Per essere attendibile un qualunque test, che sia di logica, o di personalità, DEVE essere rigorosamente creato e validato da psicologi abilitati mediante opportune modalità di ricerca.